Ancora
un nuovo blog… un nuovo post per ricominciare a scrivere dopo una lunga
interruzione, un nuovo spazio per ospitare quello che amo fare…scrivere e
disegnare.
Ricomincio
con un po’ di rimpianto per non essere riuscita a portare con me una valigia di
fogli sparsi, di colori e schizzi depositati all’ombra di una pensilina abbattuta dalla pressione dei social network.
Addio Splinder, addio da quell’Aliceydulcinea
che amava ed ama ancora scrivere e disegnare, ascoltare musica, passeggiare e
giocare con Speedy, un volpino di tre anni.
Addio dalla donna che amava ed ama il teatro, la musica classica, le marionette ed i funamboli del circo, addio isola felice ricca di suoni e parole, Aliceydulcinea ha ricevuto tanto da te, tanto quanto lei ti ha dato.
Addio dalla donna che amava ed ama il teatro, la musica classica, le marionette ed i funamboli del circo, addio isola felice ricca di suoni e parole, Aliceydulcinea ha ricevuto tanto da te, tanto quanto lei ti ha dato.
Alice prosegue
il suo percorso di donna e di madre attraverso l’amore inesprimibile per i
figli, attraverso il sorriso del compagno, quel sorriso che l’ha conciliata con
il mondo…attraverso i ricordi del trascorso scolastico con il suo attivo e
passivo, con le voci ed i sorrisi dei “suoi ragazzi” che non la lasceranno mai.
Aliceydulcinea…Mavi…Maria Vittoria
continuerà ad amare la sera e la notte che la portano a pensare e
riflettere, proseguirà a detestare assopirsi perché ha sempre percepito il
sonno come un ladro di Vita (accettabile solo in quanto padre di sogni e di memorie
che sfuggono alla lucidità del giorno).
Coltiverà
come ha sempre fatto l’amore per il mare, per le spiagge del sud…continuerà a
partire ed a tornare ai suoi “non
luoghi”, al suo essere fantasia e
quotidianità perché ama la Vita e perché vivere è immensamente grande e
meraviglioso...MV
1 febbraio e primo giorno di neve a Forlì…il silenzio è totale, dalle finestre chiuse filtrano bagliori chiari di luce, si odono solo rumori attutiti dal soffitto e passi pesanti sulle scale. Scosto la tenda e il bianco abbagliante della neve mi riporta indietro nel tempo, ad un 31 dicembre ormai trascorso.
Una finestra affacciata verso Bergamo alta, case e chiese avvinghiate alle pendici del colle e illuminate a giorno dalla moltitudine di fiocchi di neve che scendevano dal cielo…si intrecciavano per poi risalire e ricostruire strani percorsi eterei e lucenti.
I vetri riflettevano natali trascorsi, i natali della
mia infanzia custoditi in quelle sfere di vetro che stringevo con forza nelle
mani per non farmele rubare dal fratello maggiore…Ma all’improvviso ecco
arrivare il count down…tre, dueee, unooooo……ed allora quel paese raccolto nella
sfera di vetro si illumina sotto una
pioggia di colori, fontane di luce che si aprono in zampilli luminosi e
colorati per illuminare l’oscurità della
notte.
Gioia pura che cancella ogni ricordo di sofferenze, di terapie invasive e lascia solo lacrime di gioia, sorrisi increduli che mi fanno ancora dire: “…Piacere morte, felice per non averti conosciuta!”
Aliceydulcinea alias Maria Vittoria